In good company with Havas CX

Team District
3 min readApr 6, 2022

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Abbiamo fatto una chiacchierata con Damiano Gui, Head of Experience Design di Havas CX, che ci ha aperto le porte del suo team. Ci ha parlato delle loro ultime novità e di come si lavori connessi agli altri team Havas sparsi nel mondo, con anche la possibilità di incontrarsi. Una realtà sicuramente da esplorare!

1. Qual è il valore più importante della cultura della tua azienda?

Havas CX è un network globale dedicato alla Customer Experience che riunisce specialisti in trasformazione digitale, tech, customer experience design, customer acquisition ed engagement.

La Customer Experience rappresenta quindi in pieno non solo la nostra offerta, ma anche i valori in cui crediamo. Lavoriamo con i nostri clienti per mettere sempre al centro le esperienze e le interazioni tra persone e brand, servizi, interfacce digitali e non.

2. In cosa vi sentite “avanti” rispetto alle altre realtà?

In un mercato estremamente dinamico e competitivo non è facile, e come Havas CX stiamo investendo molto nel creare una struttura solida e dinamica che fornisca servizi a 360° sia per gli utenti che per i brand. Di recente abbiamo acquisito Nohup, azienda italiana leader nei servizi cloud, trasformazione digitale e system integration. Stiamo parallelamente investendo molto in talenti che spaziano dal design all’analisi dati e al tech.

Crediamo fortemente nelle competenze del team, nel lavoro di squadra e nella metodologia, che sappiamo adattare in modo fluido alle esigenze di ogni cliente e progetto.

In più, abbiamo la fortuna di poter attingere alle risorse e alle esperienze degli “Havas villages” distribuiti in tutto il mondo. E non è solo un modo di dire: esiste uno scambio diretto tra il team italiano e i nostri colleghi a livello globale che amplia e arricchisce costantemente non solo i nostri progetti, ma anche la cultura della nostra azienda.

3. Su cosa volete puntare da qui al prossimo anno?

Per il prossimo anno, come Havas CX, abbiamo come obiettivo il consolidamento dell’acquisizione di Nohup tramite un accrescimento delle sinergie e un ampliamento dell’offerta sia a livello italiano che globale. Altri aspetti importanti sono legati alla crescita del team sia in termini numerici — è infatti previsto il proseguimento del processo di talent acquisition — sia per quelli di formazione, per la quale sono previsti percorsi specifici e personalizzati.

4. Quali altre aziende o brand vi ispirano?

I principi del Design Thinking di IDEO e il Design Sprint di Google sono fonte di ispirazione a livello di metodo, ma senza dover andare così lontano crediamo di poter imparare molto anche dalle esperienze di successo nate in Italia e dalle stesse aziende con cui lavoriamo.

Siamo attenti a tutti gli stimoli provenienti da eventi e progetti che nascono attorno a noi: lo scorso giugno abbiamo partecipato con tutto il team di design all’iniziativa Humanizing Technology organizzata dal Circolo del Design di Torino, dedicata al tema dell’umanizzazione della tecnologia e all’impatto dell’Interaction Design Institute di Ivrea sul panorama del design dal 2000 ad oggi, e a novembre al World Usability Day Milano, dedicato ai temi di accessibilità e inclusione in ambito tecnologico.

5. Perché un giovane designer dovrebbe venire da voi piuttosto che altrove?

Cerchiamo persone che abbiano voglia di imparare e di mettere in discussione quello che hanno imparato fino ad oggi, che abbiamo competenze diverse e inaspettate, perché crediamo che la realtà in cui viviamo non cambi da un anno all’altro ma dalla mattina alla sera. Abbiamo la possibilità di costruire assieme il nostro futuro con spirito aperto e appassionato, valorizzando il contributo di tutti i membri del team, anche e soprattutto gli ultimi arrivati.

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